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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I MÜRATÉI - I mulattieri 1995 La memoria delle ormai rarissime carovane di muli, quelle che hanno costituito, per secoli, l’unico mezzo di trasporto sulle principali vie di comunicazione nel nostro territorio, vale a dire le vie di crinale, le mulattiere appunto, diventa sempre più flebile. Ogni tipo di mercanzia, di derrata, in poche parole: tutti gli scambi commerciali di terra erano basati sulle carovane di muli, oppure dalle lunghe file di nerboruti spalloni.Dagli archivi dei dazi presenti nei molti crocevia dell’estesissima ed impervia rete delle “strade del sale”, balza rilevante la contabilità su questo trasporto, ma molte altre mercanzie andavano e venivano sulla groppa dei muli, specialmente sulla via del Piemonte.Anche il trasporto delle persone era appannaggio dei mulattieri, infatti, le carovane erano attrezzate d’apposite portantine, da agganciare tra due muli; molte erano scoperte, ma qualche volta si presentavano anche carrozzate, o meglio imbussolate.In qualche paese, come a Tenda, i mulattieri si riunivano in confraternita per migliorare i rapporti comuni e meglio organizzare il trasporto.Nel 1777 una media di 150 muli al giorno, escluse le feste, percorreva la "via mulattiera" del Colle di Tenda, tra il mare di Nizza e la pianura padana. In un anno: 46.000 muli transitati, 30.000 carichi di sale, 16.000 con altre preziose mercanzie. Doveva trattarsi di uno spettacolo impressionante: decine di muli incolonnati che affrontavano lentamente la salita verso il colle, su fino a 1871 m, in tutte le stagioni, inverno compreso. Carichi d’olio ma soprattutto del sale, che proveniva dalle Saline di Hyères ed era destinato al Piemonte. Sulla via del ritorno invece i muli portavano grano e vino destinati ai centri delle coste nizzarde.Il mulo è un animale testardo e scontroso, che ubbidisce solo agli ordini del suo conducente, il mulattiere. A Tenda esiste ancora l’antica "Confraternita di Sant’Eligio" che celebra con sfarzo e genuino folclore, all’inizio di luglio, la festa di Sant’Eligio: festa del patrono di mulattieri e carrettieri.Risultano ancora numerose le citazioni a simili confraternite, in ogni villaggio che fosse ubicato nei pressi di mulattiere molto transitate: Pigna, Dolceacqua, ma anche Isolabona per la Val Nervia; Breglio, Saorgio e Sospello per Roia e Bevera.Anche a Mentone erano presenti per scavalcare l’erta della Turbia. Nella nostra città, fin dal medioevo, un punto di ritrovo per mulattieri e birocciai era situato in una famosa osteria del Borgo, sul lato Nord del luogo dove oggi è piazza Costituente.Questa osteria ha continuato ad operare fino alla vigilia dell’ultimo conflitto mondiale, di mano in mano sempre più guarnita di birocciai che di mulattieri veri e propri.Nel Borgo, si potevano assoldare i muli necessari a rinforzare il traino di qualche carro o carrozza, particolarmente carichi, per fargli superare le salite di via Biancheri, via Falerina o San Giovanni.Da Ponente, la salita del Murru Russu poteva essere superata noleggiando i mulattieri in Conca d’Africa. Era li che bivaccavano, nell’attesa di viandanti dalla Francia, quando avevano finito il trasporto da Levante. Era anche immancabile la sosta nell’osteria “da Battaglia”, sulle pendici delle Ville.Dopo la guerra, fino ai primi Anni Novanta, i mulattieri preferirono frequentare l’osteria sull’angolo tra via Tenda e via San Secondo, dove ancor oggi è ubicato un bar.Nel frattempo la fitta ragnatela delle strade interpoderali, cementate o no, è diventata palestra del fuoristrada o dell’Ape. Bisogna segnalare anche la perdita dell’arte de i bastèi, gli artigiani che costruivano e riparavano le selle ed i basti.

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