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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L’Editore Alzani, cui si deve anche la pubblicazione del periodico “La Voce Intemelia”, si è avvalso della competenza di uno dei suoi collaboratori sugli usi e costumi locali, storicamente documentati e per quanto possibile riscontrati nella loro realtà tuttora esistente, per presentare un’ampia relazione sull’alimentazione intemelia. 

Quest’opera, intitolata appunto “L’alimentazione intemelia nella storia” offre la possibilità di conoscere l’intima evoluzione della vita nelle nostre contrade attraverso gli stretti rapporti intercorrenti tra le necessità del cibo quotidiano e il loro inserirsi negli eventi in ambito sia locale che europeo.

Luigino - nella zona intemelia è inutile aggiungere Maccario, del resto chi vuole più avanti potrà sapere da Lui stesso tutto sulla sua vita - con una scrittura agile, con perfetta conoscenza dell’argomento che tratta, con il sicuro possesso delle notizie storiche del paese, con l’acuto inserimento di aneddoti raccolti dalla viva parlata degli anziani con i quali conversa nella loro lingua quotidiana, ci offre una lettura fresca e accattivante attraverso una materia che altrimenti potrebbe apparire limitativa.A questo si aggiunga la “gemma” del dialetto con il quale denomina ciascuno dei prodotti selezionati nelle schede di compendio, precise, esaurienti: questo privilegiare il dialetto è - almeno a mio avviso - un altro grande merito di chi vuole salvare usi, tradizioni, costumi, inserendoli in un testo preciso, non banale e certamente non noioso.

Tutta la vita quotidiana, che poi è la vera storia, è profondamente ritratta come mezzo per rivalutare la nostra civiltà anche, se non soprattutto, presso le generazioni moderne, oggi raffrontate con le più disparate influenze, spesso a scapito della tradizione.Luigino non ignora l’attualità, cui dedica un intero capitolo, e per di più le affianca le specialità delle feste locali ancora vive nei giorni nostri, durante le quali «il popolo - dice -praticava un genere contenutissimo di abbuffata ... per tornare ad una alimentazione veramente parca per il resto dell’anno. Non dobbiamo figurarci questa gente eternamente attanagliata dalla fame, ma dalla “paura” della fame, che li portava a mangiare irrazionalmente».Il ricostruire la coscienza di una grande famiglia contadina, nella quale viva e progredisca l’eredità culturale ricevuta, giova alla formazione di una società più comprensiva e più serena.L’importanza particolare che è stata data all’alimentazione e alla parlata, cioè alla crescita delle popolazioni locali favorisce oggi la conoscenza e la coscienza di un’etnia secolare, presentata nella sua esattezza con metodo piacevolmente narrativo: è un sistema vecchio, ma raramente usato bene come in questo caso.

“L’alimentazione intemelia nella storia” è un’opera che contribuisce al mantenimento e meglio ancora al rinnovamento dello spirito civico, fondato non su parole ma su valori che la forte razza ligure in genere, e intemelia in specie, ha saputo esprimere nei secoli della sua lunga storia. 

Carlo Pozzi

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